Bergamo 16 marzo 2025
Aido Provinciale di Bergamo celebra un traguardo importante: mezzo secolo di impegno per diffondere la cultura della donazione, abbattere paure e pregiudizi, e dare speranza a chi è in attesa di un trapianto. Il 16 marzo sarà una giornata speciale, con una cerimonia nella Chiesa di Sant’Anna in Borgo Palazzo alle 10 e un momento istituzionale nella sede provinciale di via Borgo Palazzo 90. Alla cerimonia sarà presente anche il sindaco di Bergamo Elena Carnevali con l’assessore Giacomo Angeloni, a sottolineare l'importanza dell'evento.
I labari bianchi e rossi dei Gruppi Comunali saranno protagonisti della cerimonia in chiesa e si disporranno all’esterno della sede, testimoniando un lungo cammino fatto di sensibilizzazione e solidarietà. Un segno di appartenenza che si affiancherà a un altro simbolo potente: il rosso delle luci che illumineranno Porta San Giacomo e la Croce del Canto Alto, grazie al Gruppo Alpini di Sorisole «Amici del Canto Alto». Un messaggio chiaro, che ricorderà a tutti il valore della donazione di organi. Sono passati quasi cinquantaquattro da quando, il 14 novembre 1971, ottantasette coraggiosi decisero di consegnare i loro atti olografi nelle mani di Giorgio Brumat, dando vita all’associazione Dob (Donatori Organi Bergamo). Un’idea che, in breve tempo, si diffuse in tutta Italia grazie ai media e all’entusiasmo di chi credeva in un futuro migliore per i pazienti in attesa di trapianto. Nel 1973 Dob cambiò nome e struttura, diventando Aido e assumendo una dimensione nazionale. A Bergamo, l’associazione ha continuato a crescere con passione. Il 16 marzo 1975, alla Borsa Merci, si tenne la prima assemblea provinciale, seguita dalla nomina del primo presidente, Ugo Buelli di Sarnico. In pochi mesi, Aido contava già 24mila iscritti in Italia, di cui quasi 8mila nella sola provincia di Bergamo. Lo stesso anno, San Pellegrino Terme ospitò la prima assemblea nazionale, consolidando il ruolo centrale del territorio bergamasco nel movimento. Oggi, Aido Bergamo conta 124 Gruppi Comunali e oltre 79mila soci. Numeri importanti, che raccontano una rete solida, impegnata a diffondere la cultura della donazione e a rinnovarsi. Il nuovo Consiglio Direttivo, eletto nel 2024, ha tracciato le linee guida per il futuro: sostenere ancora di più i gruppi locali e rafforzare la presenza nelle scuole attraverso un numero maggiore di informatori scolastici. «La nostra associazione nasce dalla convinzione che donare sia un gesto di immensa umanità». Afferma il Presidente Provinciale di Aido Bergamo, Gianpietro Zanoli. «In questi cinquant’anni abbiamo incontrato tante persone, condivise storie di speranza e visto la cultura della donazione radicarsi sempre più nella nostra comunità. Ma non basta. Il lavoro di sensibilizzazione deve proseguire con determinazione, coinvolgendo sempre più persone e soprattutto le nuove generazioni, affinché la cultura della donazione diventi un valore condiviso e radicato nella società. Questo anniversario non è un punto di arrivo, ma un nuovo inizio per rafforzare la nostra mission. Il nuovo Consiglio Direttivo sta lavorando per rendere questo anniversario un’occasione di riflessione e impegno rinnovato. Perché ogni donazione rappresenta una possibilità concreta di vita. E questo è il messaggio più importante da portare avanti».
Il sindaco di Bergamo Elena Carnevali ha specificato quale significato ha per la cittadinanza e che valore ha per l'amministrazione comunale AIDO.
«Aido è molto importante non solo da oggi perché c’è sempre stata una collaborazione per la promozione della cultura per arrivare al momento della donazione nella consapevolezza del valore che la donazione ha. Importante anche l’organizzazione ne momento del rinnovo della carta d’identità elettronica infine perché sappiamo essere noi di aiuto alle associazioni tanto quanto le associazioni sono d’aiuto per noi e abbiamo un dovere morale e civico che è quello di fare in modo che tutti coloro che attendono un trapianto abbiano la possibilità di poterlo avere e questo chiama tutti in quanto cittadini, quanto istituzioni e quanto associazione. C’è poi un’altra barriera che è quella di impegnarci di più anche nelle modalità con le quali dobbiamo agire, quelle di coloro che non conoscono o se conoscono lo fanno attraverso canali che non danno le informazioni corrette e questo è un grande limite nell’aumentare delle potenzialità che Aido Bergamo ha che Aido Regionale ha e anche a livello nazionale abbiamo e soprattutto coinvolgere questi 6 milioni che non aderiscono e più quelli che dovranno aderire».
«in questi ultimi anni sono ricorsi vari anniversari. Abbiamo iniziato nel 2021 con il cinquantesimo Di fondazione del Dob Collaboratori all'epoca ai festeggiamenti con Monica Vescovi e con il compianto Leonida Pozzi al quale oggi inauguriamo intitoliamo la sala consiliare. Poi abbiamo proseguito nel 2023 con il cinquantesimo di fondazione dell'Aido nazionale e ora nel 2025 festeggiamo i 50 anni della nascita della sezione provinciale che, per dovere di cronaca e di senso di appartenenza, faccio notare che la più importante a livello italiano. Sono festeggiamenti questi che se ci hanno fatto guardare indietro con senso di riconoscenza verso coloro che hanno costruito la storia della nostra associazione. Momenti di ricordo ma anche di festa per fare il pieno di energie che ci serviranno per affrontare le sfide dei prossimi decenni. il mondo sta sempre più cambiando diventa sempre più complicato fare quelle iniziative che prima necessitavano solo di buona volontà, ora serve pazienza, competenza, le capacità di adattamento.Pensiamo solo al modo di comunicare è stato stravolto in questi ultimi anni , dobbiamo accettare la sfida senza rifugiarci nella idealizzazione di un passato dove si stava meglio. li voglio leggere le parole di nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella che per me costituisce un punto di riferimento fondamentale ed illuminante.».