Seriate 02 settembre 2023
Inaugurata targa di dedica
da l'Eco di Bergamo
Emanuele Casali
L’ultimo di tre giorni dedicati al 50° di fondazione dell’Aido Seriate è stato ieri, in un bel pomeriggio settembrino, assolato, con corteo di autorità, cittadini e labari di diverse sezioni Aido che hanno animato alcune ore fra discorsi, inaugurazioni e musica nelle esecuzioni della banda Musicale di Bagnatica.
Pomeriggio inneggiante alla donazione di organi quale salvamento di vite umane. In corteo, e in assembramento silenzioso e raccolto, è stata inaugurata la targa di dedica del Parco di via Ambiveri ai Donatori di Organi. Nello stesso parco è stata inaugurata la panchina del dono dipinta di bianco e rosso e con la dicitura «Io dono non so per chi, ma so perché».
«Un messaggio che esprime il senso più nobilendella gratuità della donazione, un messaggio potentissimo, un grande inno alla vita» si è entusiasmato Gabriele Cortesi assessore alle politiche sociali «punto di riferimento per tutto il volontariato seriatese»come lo ha definito Guido Beni presidente dell’Aido Seriate.
Oltre al parco e alla panchina la prima mossa è stata la deposizione di fiori al monumento Avis Aido immersi tutti nell’atmosfera del sempre toccante «Silenzio» suonato da una tromba a cui ha dato senso la preghiera del Donatore recitata da Beni. Al sindaco Cristian Vezzoli è toccato aprire la rete degli interventi ufficiali:
«Se la sezione Aido festeggia, e se siamo quain buon numero, vuol dire che ci sono persone che si impegnano, altrimenti le associazioni si spengono: 50 anni compiuti significa che presidenti, consiglieri e iscritti sono persone attive che credono alla gratuità del dono come gesto di amore. I segni, del parco e della panchina, sono importanti perché qualcuno dei ragazzi che sono passati poco fa si potrà domandare cosa significano, si informa e magari aderisce all’Aido con motivazioni serie: perché è giusto donare, perché è bello, perché me la sento. Sono 6.500 i seriatesi che hanno dato assenso alla donazione di organi, è un bel segnale: nella morte c’è anche la vita».
«Con Bergamo capitale della cultura si realizza la cultura del dono nella sua forma più alta. Questa dedizione alla gratuità, a mettersi a servizio degli altri è nel dna dei bergamaschi» il pensiero di Damiano Amaglio consigliere provinciale con delega alle associazioni.
Sono intervenuti l’assessore alla cultura Antonella Gotti e il comandante della Polizia Locale Marco Moro.
Monica Vescovi presidente dell’Aido provinciale ha elogiato gli amministratori comunali di Seriate per la loro cultura Aido «che non trovo davvero in altre parti». Ha ricordato i tempi pionieristici dell’Aido, le 8.300 persone in lista di attesa di un organo, e le 350 che ogni anno muoiono. «Se tu pensi a te stesso, se pensi che la tua vita sia al centro di tutto, la perderai» l’ammonimento del parroco don Mario Carminati. A sera, prima dell’aperitivo, il sigillo del presidente Guido Beni:
«L’impegno nostro ha portato ad un aumento delle adesioni che si sono tradotte in oltre una trentina di donazioni di organi. Chi si iscrive all’Aido lo fa perché ha capito l’importanza di un gesto di civiltà e generosità che non costa niente, mentre è fondamentale per persone condannate a morte».