Una chiusura intensa e partecipata tra musica, testimonianze e gratitudine: il presidente Zanoli ringrazia volontari, gruppi comunali e l’organizzazione per l’alta qualità dell’evento.
A cura di Mario Dometti

Stezzano 21 novembre 2025
La serata conclusiva dei festeggiamenti per il 50° di fondazione della Sezione Provinciale AIDO di Bergamo si è tenuta al Teatro Eden di Stezzano, registrando un clima di autentica condivisione. L’iniziativa, sostenuta dal patrocinio del Comune di Stezzano, ha rappresentato un momento di sintesi e di riconoscenza verso quanti, in provincia, hanno contribuito in mezzo secolo a diffondere la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule.
Il 2025 era stato un anno ricco di appuntamenti diffusi su tutto il territorio: incontri, camminate, manifestazioni, serate culturali e iniziative di sensibilizzazione promosse dai 123 gruppi comunali con l’impegno di centinaia di volontari. Una mobilitazione che aveva messo in luce la solidità della rete AIDO bergamasca e la continuità della sua missione.
La serata conclusiva è stata arricchita dalle esibizioni di Rebecca, del gruppo "Coruslain", scuola di danza "Arabesque Dance" e di Tiziana Manenti con la figlia Azzurra: un intreccio di musica e arte che ha accompagnato il pubblico nella chiusura di un anno celebrativo di grande intensità.
Nel suo intervento, il presidente provinciale Gianpietro Zanoli ha voluto sottolineare il valore del cammino compiuto e la gratitudine verso la base associativa:
«Era il 16 marzo 1975 quando a Bergamo fu fondata la Sezione Provinciale di Aido.
La Sezione di Bergamo rappresenta 50 anni di storie che si sono intrecciate, di impegno, di iniziative, di passione, di dedizione. È un traguardo importante per tutta l’Aido della nostra Provincia.
Un traguardo importante di tutti i nostri 124 Gruppi Comunali ed Intercomunali.
Un traguardo importante, dicevo, per tutti i circa 79.249 Soci che credono nella forza della Solidarietà, espressa attraverso quella piccolissima parola, che dà un profondo senso alla nostra vita: il Sì alla Vita oltre la Vita.
Un ringraziamento lo voglio fare a chi mi ha preceduto come Presidente: Antonio Gnecchi, Leonida Pozzi, Leonio Callioni, Corrado Valli e Monica Vescovi ed a tutti i Consiglieri che hanno lavorato nel Provinciale.
Un ringraziamento ai tantissimi Volontari di ieri e di oggi.
E non dimentichiamo che la nostra mission principale è quella di cercare di ridurre le liste d’attesa per un trapianto che ad oggi sono di 8397 persone.
Per l’organizzazione di questa festa voglio ringraziare quanti si sono esibiti ma un ringraziamento particolare va Giustino e Monica, Marika ed il Gruppo di Stezzano. Grazie a tutti».
A margine dell’evento, Zanoli ha inoltre espresso un ringraziamento particolare, sottolineando l’ottima riuscita della serata:
«In riferimento allo spettacolo di ieri sera – ha dichiarato – abbiamo ricevuto tanti, tanti apprezzamenti per la qualità delle artiste e degli artisti. Un grazie speciale a Monica Vescovi, che ha gestito l’organizzazione insieme al presentatore Giustino».
Una chiusura all’altezza di un anniversario significativo, e un rinnovato slancio verso il futuro: perché, dopo cinquant’anni di cammino, AIDO Bergamo continua a ricordare che il dono è vita.


Lo spettacolo che ha segnato la conclusione delle celebrazioni per il 50° anniversario di fondazione di AIDO Provinciale Bergamo, rappresenta un traguardo importante che l’associazione ha voluto onorare non solo con parole e numeri, ma attraverso la forza della testimonianza e dell’arte.
In questo contesto si è inserita l’esibizione di Rebecca Salsini, di Senna Comasco, non vedente dalla nascita, che ha saputo emozionare profondamente il pubblico. La sua presenza non è stata una semplice parentesi musicale, ma un messaggio coerente con lo spirito di AIDO: la vita che trova strade nuove, la fragilità che non diventa limite, ma occasione di relazione e di dono.
Particolarmente toccante l’interpretazione di «Portami a ballare» di Luca Barbarossa, brano apertamente dedicato alla madre. Una scelta tutt’altro che casuale. In quella canzone Rebecca ha affidato la voce a un legame forte, quotidiano, essenziale: quello con la mamma, figura di riferimento e di accompagnamento, presenza costante che ha reso possibile non solo il percorso umano, ma anche quello artistico.
Nel quadro di una serata dedicata al valore del dono, la sua interpretazione ha ricordat, senza proclami, che nessuno cammina da solo e che ogni vita cresce grazie a legami invisibili ma decisivi. Un messaggio che AIDO porta avanti da cinquant’anni, con discrezione e fermezza, e che in quella voce ha trovato una forma semplice, vera, difficile da dimenticare.


Non è semplice sintetizzare il profilo e l’attività, davvero vulcanica, dell’eclettico Giustino Comi.
Il suo percorso inizia nel secolo scorso, quando, ancora studente, conduce un programma quotidiano di musica e informazione per l’emittente privata Rovaradio. Proprio in quegli anni arriva anche la prima esperienza dal vivo: nella stessa località presenta il suo primo spettacolo musicale in piazza, davanti a un pubblico numeroso.
Per Rovaradio conduce successivamente «La Classifica Italiana», programma con ospiti in studio, «Il Pungiglione» e, in seguito, anche un concorso a premi telefonico, che contribuisce ad accrescerne la popolarità. Da lì, quasi naturalmente, l’attività di presentatore si intensifica nei locali estivi e negli spazi di intrattenimento all’aperto, fino a varcare i confini nazionali con serate condotte anche in Svizzera e in Austria.
Nel corso degli anni realizza interviste a numerose personalità del mondo dello spettacolo, tra cui Stefano Sani, i Ricchi e Poveri, gli Stadio, Rettore, Ivan Cattaneo, Cristina D’Avena e altri artisti di primo piano.
Instancabile, collabora inoltre alle attività sociali della FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio, presentando serate ed eventi pubblici promossi dalla Federazione. Un impegno che si affianca a un ventaglio di esperienze molto ampio: dalle presentazioni sportive alle sfilate di moda, dal lavoro come DJ radiofonico alla conduzione di concorsi musicali, dagli eventi di piazza al ruolo di moderatore in dibattiti pubblici, fino a diventare anche showman con il Coruslain.
Ne emerge il ritratto di un personaggio poliedrico e affidabile, capace di adattarsi a contesti diversi mantenendo sempre professionalità e misura. Un punto di riferimento per molte manifestazioni e, soprattutto, un volto riconosciuto e apprezzato dal grande pubblico

Il progetto «Coruslain & Freddie» nasce da un viaggio di studio a Londra dei direttori artistici Silvio e Rosy, alla ricerca di ispirazioni teatrali di alto livello. Da quell’esperienza matura l’idea di rendere omaggio a Freddie Mercury e ai Queen, adattando – con mezzi non professionistici ma con grande ambizione – lo spirito del musical We Will Rock You a una produzione originale del Coruslain.
Pur trattandosi di una compagnia amatoriale, il Coruslain viene descritto come una realtà musicale di forte impatto spettacolare, capace negli anni di riempire piazze e coinvolgere migliaia di persone, in particolare a Lecco, dove alcune esibizioni restano memorabili per partecipazione e intensità.
Il lavoro creativo si concentra sulla costruzione di un medley equilibrato, evitando eccessi e scegliendo con cura i brani simbolo dei Queen. Alcuni pezzi diventano punti fermi dello spettacolo: We Will Rock You come apertura e coinvolgimento del pubblico, Somebody to Love, Bohemian Rhapsody e We Are The Champions come architrave emotiva e musicale, affiancati da altri brani iconici.
Grande attenzione viene riservata non solo alla musica, ma anche a regia, costumi, luci, tempi scenici e coordinamento tecnico, elementi che contribuiscono a trasformare il concerto in un vero spettacolo teatrale. La messa in scena culmina con l’ingresso scenografico ispirato al Freddie Mercury del concerto di Wembley 1986, accolto da una forte risposta del pubblico.
La prima esibizione si conclude con una standing ovation, confermando la riuscita del progetto e la capacità del Coruslain di rendere omaggio a un mito della musica mondiale con rispetto, energia e partecipazione collettiva.