23 luglio 2023
Monte Orscellera mt 1950 slm
Passo di Tartano mt2018 slm
Monte Bastia
Il monte Orscellera (1950 mt slm) è una cima che domina la Valsassina con un panorama spettacolare sullo Zuccone Campelli (2161 mt slm), sulle Grigne e su tutta la Valsassina.
Piani di Bobbio sono una stazione sciistica della Valsassina, in provincia di Lecco. Nell'Alto Medioevo i terreni erano di proprietà dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio, in provincia di Piacenza, che l'utilizzava per l'alpeggio estivo del proprio bestiame, da cui il nome attuale.
Il passo di Tartano, alto 2.108 metri, divide il comune di Valleve, in alta valle Brembana, dal comune di Tartano, nella Val Tartano, diramazione sud della Valtellina.
Monte Orscellera 1950 m, Piani di Bobbio
Franco Benaglia, Giulia Bolognini, Ivan Consonni, Sergio Santini, Agostino Gotti, Kelly Boffelli, Dino Locatelli, Italo Bolognini, Antonella Locatelli, Maria Grazia Centurelli, Enzo Tassetti, Tobia e Sandro Santini
Grassobbio 08 agosto 2023
Conferiti 900 kg di lattine
Sono state conferire alla STEMIN S.p.A. 0,900 tonellate di lattine raccolte dai vari gruppi AIDO della provincia di Bergamo
Capofila della raccolta Everado Cividini.
Sono stati raccolti 630 euro
PROSSIMA RACCOLTA LATTINE 1° OTTOBRE ALL'ORIO CENTER
https://youtu.be/sGaLrVpdpJI?si=bfH09CWgyymj-GSm
AIDO ricorda un grande uomo: Leonida Pozzi
da l'Eco di Bergamo
Vilminore 6 agosto 2023
Ci sono persone che sono diventate storia perché hanno segnato la vita sociale di intere comunità diventando esempi da imitare. Esattamente sette mesi fa, l’Aido provinciale di Bergamo dava l’ultimo saluto al cav. Leonida Pozzi, una pietra miliare dell’associazione che per decenni ha ricoperto tutte le cariche associative contribuendo a far crescere il sodalizio.
«Il cav. Pozzi ha speso forze e tempo per dare credibilità ad Aido - sottolinea la presidente di Aido provinciale Bergamo Monica Vescovi – e dare entusiasmo ai volontari che lo hanno affiancato, ricordando a tutti che anche lui ha beneficiato di un dono: grazie ad una sconosciuta, per 25 anni ha potuto avere una vita piena dedicandosi così alle tante persone in lista d’attesa per un trapianto. Ed è proprio per questo che il Consiglio Direttivo che ho il privilegio di guidare, lo vuole degnamente ricordare con una manifestazione organizzata domenica 6 agosto, con il prezioso contributo del Gruppo Comunale Val di Scalve, in un luogo a lui particolarmente caro: il “Tempio del Donatore” di Vilminore di Scalve alla presenza di oltre 200 Aidini con i rispettivi labari di rappresentanza. Il suo nome verrà riportato sulla pergamena insieme a tutti i presidenti di Aido Provinciale defunti».
Il programma prevede il ritrovo alle 9 alla sede Donatori di Sangue in Via Polini 7/E a Vilminore di Scalve con colazione per tutti i partecipanti. A seguire, in corteo, si salirà al Tempio del Donatore insieme al gruppo Aido di Coccaglio che, nell’ambito di “Bergamo Brescia capitali della cultura” e in occasione del 50° di Aido, ha organizzato una staffetta fra i due capoluoghi di provincia. Gli amici bresciani affiancati dal gruppo comunale di Grumello del monte, arriveranno a Vilminore di Scalve portando la fiaccola che alimenterà il braciere al Tempio che insieme accenderanno. Alle10.30 celebrazione della Santa Messa al Tempio del Donatore con deposizione della pergamena in memoria del cav. Leonida Pozzi. In caso di maltempo la cerimonia avrà luogo nella Chiesa Parrocchiale di Vilminore. Al termine, pranzo alla Casa degli Alpini. Per info telefonare allo 035-235326.
«Una figura come quella del cav. Pozzi – conclude Monica Vescovi - non può e non deve essere dimenticata un esempio di nobiltà d’animo vera, basata su valori ancora oggi quanto mai attuali: vita, amore, solidarietà e altruismo, che hanno sempre ispirato l’operato di questo grande uomo e che anche il tassello che metteremo domenica contribuirà a valorizzare».
Mario Dometti
Vilminore 6 luglio 2023
da L'Eco di Bergamo
Una splendida giornata di sole ha accolto in val di Scalve circa 200 aidini provenienti dalla provincia, e non solo, per un evento consolidato da anni: la «giornata al Tempio del donatore» a Vilminore di Scalve. «Aido festeggia i 50 anni, un traguardo importante - ha detto la presidente provinciale Aido Bergamo, Monica Vescovi - un giorno di festa per tutti noi, ma soprattutto un momento commemorativo: rendere omaggio al cav. Leonida Pozzi scomparso il 31 dicembre scorso a 86 anni, una figura esemplare che per il nostro sodalizio, ha scritto pagine importanti della sua storia. Da oggi, oltre che nel cuore di tante persone, il suo nome è impresso sulla pergamena che, dal 1988, la sezione Aido di Bergamo ha collocato all’interno della chiesetta del donatore a Vilminore di Scalve. Ci sono scritti i nomi dei presidenti provinciali di Aido e Avis andati avanti».
Cavaliere del Lavoro e cittadino benemerito di Bergamo, Leonida Pozzi ha assunto con impegno e serietà, tutte le più importanti cariche del sodalizio. La sua esperienza è iniziata nel 1998 quando, grazie a una sconosciuta donatrice ebbe modo di condurre per 23 anni una vita meravigliosa portando a termine, come diceva spesso «tutte le attività possibili e immaginabili». Proprio a Vilminore Leonida volle fortemente che si svolgesse la prima giornata regionale dei giovani dell’Aido. Oggi quei giovani, seguendo il suo esempio, hanno assunto cariche a livello provinciale, regionale e nazionale.
Sono arrivati in tanti in val di Scalve: oltre alla presidente Monica Vescovi e i vicepresidenti Gianpietro Zanoli, Franco Cometti e il tesoriere Sergio Pesenti, hanno presenziato la vice presidente vicario nazionale di Aido Donata Colombo e il presidente regionale del sodalizio Corrado Valli. Ha risposto presente anche Rodolfo Rota residente a Monterosso, ultimo dei 3 fondatori che nel 1971 fondarono il Dob - Donatori Organi Bergamo diventato poi Aido nel 1973. Erano presenti inoltre commosse la moglie di del cav. Pozzi, Lina Monzani e la figlia Luciana.
«In concomitanza a questa giornata – conclude Monica Vescovi - i gruppi di Grumello del Monte (Bg) e di Coccaglio (Bs), sono arrivati con una fiaccola ed acceso il fuoco sul tripode a fianco dell’altare a ricordare quei donatori, spesso sconosciuti, che non sono venuti meno all’impegno sociale ed etico “io sono dono e mi faccio dono”, un gesto sublime che esalta i valori universali della vita. Un altro momento toccante è stato quando, durante il pranzo, abbiamo intonato, con la complicità della mamma: “Tanti auguri Matteo”. Il bambino di 10 anni, all’insaputa di tutto, è rimasto felicemente sorpreso ed ha raccontato, tra la commozione generale, di aver avuto un trapianto di fegato e rene ma che ora sta benissimo e va a scuola come tutti i bambini della sua età».
Mario Dometti
Un grande geto d'amore
Tra i nostri testimonials abbiamo anche il piccolo Matteo che il giorna dell'incontro a Vilminore ha festeggiato i suoi primi 10 anni.
Ma Matteo ha una storia particolare , la sua speciale famiglia ha una storia particolare: A un anno di età ha ricevuto il fegato . Un anno e mezzo fa, il papà gli ha donato un rene.
Che bellissimo gesto d'amore
Matteo , con mamma papà e i fratellini fanno parte del gruppo Aido di Cinisello Balsamo, e sono sempre presenti a tutte le iniziative che si organizzano sul territorio.
Everado Cividini
Scultura lignea in sede Aido a Vilminore di Scalve raffigurante il tempio del donatore - Aido e Avis che ricordano i presidenti scomparsi Aido e Avis bergamaschi.
Donata Colombo, vicepresidente vicario Aido Nazionale, Vittoria Mensi Presidente Aido Provinciale di Brescia, Lina Pozzi moglie dello scomparso Leonida Pozzi ideatore del "Tempio del Donatore", Monica Vescovi Presidente Aido Provinciale di Bergamo, Giovanni Varinelli marciatore del Gruppo di Grumello del Monte e Corrado Valli Presidente Regionale Aido Lombardia
Gruppo marciatori di Grumello del Monte in discesa dal Passo della Presolana per direzione Val di Scalve a Vilminore al Tempo del donatore Aido e Avis.
Everardo Cividini con una podista del gruppo di Grumello del Monte
Maglia del Gruppo Podistico di Grumello del Monte che ha percorso a piedi dal Passo della Presolana a Vilminore di Scalve.
Gruppo di Grumello del Monte con Lino Lovo vive presidente vicario Aido provinciale di Brescia
Un altro momento toccante è stato quando, durante il pranzo, abbiamo intonato, con la complicità della mamma: “Tanti auguri Matteo”. Il bambino di 10 anni, all’insaputa di tutto, è rimasto felicemente sorpreso ed ha raccontato, tra la commozione generale, di aver avuto un trapianto di fegato e rene ma che ora sta benissimo e va a scuola come tutti i bambini della sua età
http://blog.aidobergamo.it/wp-content/uploads/2023/08/Matteo-trapiantato-di-Fegato-e-rene.mp4
Gruppo Aido di Grassobbio: il Presidente Everardo Cividini, Consigliere Adriano Cividini, moglie Ornella Bani con a fianco l'amministratore Aido Maurizio Pescarolo nonché presidente AVIS di Grassobbio, Vincenza Iacovelli moglie del fotografo ufficiale Aido Antonio Roviezzo e Presidente Hobbisti di Grassobbio
Angela Capitano Presidente del Gruppo Val di Scalve di Schilpario riceve una targa a perenne ricordo del 50° Aido del 6.8.2023 dalla Presidente Aido Provinciale di Bergamo Monica Vescovi.
Con raccomandazione di custodire nel modo migliore il tempio del donatore.
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Antonio Milesi Presidente Aido di Cassiglio, Rodolfo Rota co-fondatore DOB poi Aido del Monterosso Bergamo e Everardo Cividini Consigliere Aido Provinciale di Bergamo e Presidente Aido di Grassobbio.
Corteo dei labari
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Gorle
Carissimi amici Aidini di Gorle,
per noi il 2023 è un anno importante perché festeggiamo due grandi avvenimenti: il 50° di AIDO e il 40° del nostro gruppo comunale, eventi destinati, pur in modi diversi, a conferire maggiore spinta alla nostra capacità organizzativa.
Lo spazio che il nostro giornale ci offre è un’occasione per comunicare la mission di AIDO che si caratterizza soprattutto nell’impegno per la diffusione della cultura del dono, la promozione di stili di vita sani e, per quanto di propria competenza, la raccolta di volontà consenzienti alla donazione di organi, tessuti e cellule.
La comunicazione è oggi un elemento essenziale per un’associazione come la nostra. Informare, sensibilizzare, confrontarsi, darsi un’identità e un senso di appartenenza, è il principale volano dei temi legati al dono che richiama un’Italia, quella del volontariato, che ancora resiste e in cui sono impegnati giovani e meno giovani uniti da un comune ideale che si chiama solidarietà verso chi soffre. Comunicare però significa anche riesplorare e condividere la propria storia per disegnare in modo ancor più consapevole il proprio ruolo nel presente e nel futuro.
Nascita di AIDO
AIDO nasce a Bergamo, all’interno dell’Oratorio del quartiere di Monterosso il 14 novembre 1971 con il nome di D.O.B. – Donatori Organi Bergamo –. Il fondatore è stato il cav. Giorgio Brumat. Friulano residente a Bergamo. Il suo lavoro di informatore farmaceutico lo portava spesso all’interno degli ospedali e proprio lì, fu colpito nel vedere i tanti adulti ragazzi e bambini che, colpiti da gravi patologie renali, dovevano, come unica speranza di vita, far ricorso, tre volte alla settimana e per tantissime ore, ad una tecnica terapeutica alquanto complessa nota con il termine di dialisi: un’azione di filtraggio e rimozione dei liquidi in eccesso e delle tossine presenti nel sangue in sostituzione dei reni i reni ormai danneggiati.
Non c’erano, come detto, solo anziani dipendenti da queste macchine salvavita, c’erano anche giovani dell’età dei suoi due figli ed è proprio vedendo loro che Brumat si commuoveva.
Alla domanda che rivolgeva ai medici per sapere se ci fosse un’alternativa che potesse offrire a queste persone una vita normale, la risposta era sempre la stessa: solo il “trapianto”. Un termine facile da pronunciare ma difficile da mettere in atto a quei tempi. In Italia non esisteva infatti una legge e i chirurghi potevano solo fare opera di sensibilizzazione ai parenti di chi era appena morto chiedendo l’autorizzazione al prelievo della di cornea o del rene per dare la possibilità a chi era cieco di poter vedere e una speranza di vita a chi era condannato alla dialisi e poi alla morte.
Difronte a tanta sofferenza Giorgio Brumat si convinse che era necessario far qualcosa per queste persone. Una decisione di portata epocale che cambiò la sua vita e quella di tanti altri.
Nel 1967, la svolta. A Città del Capo Christian Barnard, un chirurgo sino ad allora sconosciuto alla gente comune, eseguì il primo trapianto di cuore. A questo, un anno dopo, ne seguì un altro altrettanto storico. Il dott. Barnard in un ospedale del Sudafrica razzista, riuscì a compiere un doppio miracolo, sociale e sanitario: trapiantò il cuore di un uomo di colore nel petto di un bianco.
Il successo del secondo intervento cominciò a far vacillare in parte, i pregiudizi che al tempo circolavano in Italia sui temi della morte e della donazione. Erano anni complicati per chi invano aspettava un rene o una cornea. La speranza di una vita normale, si scontrava con l’indifferenza, la paura, le credenze e la superstizione di coloro che non pensavano minimamente alla possibilità donare alla loro morte parte del proprio corpo per salvare la vita degli altri.
Fortunatamente Giogio Brumat ebbe la fortuna di avere dalla sua parte molti medici, chirurgi e luminari che lo supportarono. La nascita del DOB successivamente inglobata da AIDO, fu indubbiamente merito suo ma anche dal supporto offerto dal volontariato e della solidarietà dei primi bergamaschi che nel quartiere popolare “Monterosso”, credettero che quel gesto di altruismo che oggi molti (anche se purtroppo non tutti) danno quasi per scontato, ma che in realtà è stato il frutto delle intuizioni geniali, e addirittura profetiche, portate avanti con la fiducia delle grandi anime, quale fu sicuramente Giorgio Brumat, che si seppe fin da subito circondare di amici fidati e preziosi.
Fu proprio nella parrocchia del quartiere Monterosso che Brumat tenne il suo primo discorso ai ragazzi che preparava per una recita. E tutto ebbe inizio. Ottantasette gli iscritti iniziali. ottantasette persone favorevoli a questa causa che consegnarono nelle mani sue mani i primi atti olografi.
In questo quartiere alla periferia di Bergamo viveva e lavorava Andrea Belotti, un panettiere speciale che di notte infornava e di giorno, in bicicletta, portava il suo pane su e giù per le strade di collina. Speciale perché era privo di un rene. Una sua scelta consapevole e coraggiosa presa per salvare la vita al suo gemello. Un atto di grande generosità: offrire il suo rene, una parte di sé, per far continuare a vivere il fratello.
Da allora Andrea credette talmente all’idea di Brumat al punto da offrire il suo negozio di panettiere e farlo diventare la prima sede del sodalizio. Tanti volontari bergamaschi arrivarono in aiuto: regalarono scrivanie, armadi, macchine da scrivere. Fu una gara di solidarietà che non impegnò solo le persone comuni: Italcementi diede materiale da ufficio e Stipel (Telecom) stipulò con la neonata associazione un contratto agevolato. Così senza soldi poté nascere il DOB e mostrare a tutti il grande cuore dei bergamaschi, magari un po’rudi in superfice ma generosi nell’animo.
La stampa si interessò alla notizia. Vennero pubblicati articoli non solo su “l’Eco di Bergamo” e sul “Giornale di Bergamo”, ma si mossero anche i colossi della stampa di allora: “Corriere della sera”, “La Notte”, “Il Giorno” e “L’Avvenire”…
La forza della comunicazione dettata dai numerosi articoli apparsi sulle varie testate giornalistiche, fece si che la notizia della nascita dell’associazione si diffondesse a macchia d’olio in tutta la provincia di Bergamo e poi su tutto il territorio nazionale con migliaia di adesioni provenienti da ogni parte d’Italia. Nata con una valenza provinciale, dopo essersi diffusa a livello nazionale, nel 1973 modificò denominazione e struttura da DIB in AIDO – Associazione Italiana Donatori Organi - . Era il 26 febbraio 1973, esattamente cinquant’anni fa.
Successivamente, con pazienza, Giorgio Brumat cominciò a girare l’Italia tenendo migliaia di conferenze coinvolgendo migliaia di volontari in tutte le regioni tant’è che il numero degli iscritti ad AIDO salì vertiginosamente e con lui i trapianti.
In questi cinquant’anni molte cose sono cambiate, tante persone hanno voluto aderire a questa grande famiglia ed è grazie alla forza, alla volontà e alla determinazione dei volontari se AIDO oggi è una delle Associazioni più diffuse sul territorio italiano 1 milione e 400 mila iscritti, tutte persone che hanno detto “Sì” senza esitare alla donazione degli organi.
In provincia di Bergamo si contano 134 Gruppi Comunali attivi con oltre 68mila iscritti. Questo dato inorgoglisce e ci rende fieri del lavoro che tutti i volontari hanno fatto sul proprio territorio.
Ma non basta! “l’è mia asè!”, dobbiamo fare molto di più. In Italia sono circa 8mila i malati in attesa di trapianto e di questi ogni anno circa 300 muoiono perché non è si è trovato l’organo che poteva farli continuare a vivere.
Come si fa a diventare donatore di organi dopo la propria morte?
- Attraverso la compilazione della domanda d’iscrizione all’AIDO
- Attraverso DigitalAIDO (sito www.aido.it)
- Attraverso il progetto “una scelta in comune” dove il cittadino non si iscrive all’AIDO ma da solo il consenso o il diniego alla donazione.
- Attraverso l’Iscrizione all’ATS dove è possibile dare il consenso o il diniego alla donazione.
- In mancanza di una esplicita dichiarazione espressa in vita, i familiari aventi diritto (il coniuge non separato o il convivente more uxorio o, in mancanza, i figli maggiori di età o, in mancanza di questi ultimi, i genitori ovvero il rappresentante legale) devono cercare di interpretare la volontà del defunto grazie alla loro conoscenza accurata della personalità dello stesso e vanno aiutati in questa scelta durante il colloquio con il medico, durante la fase di accertamento della morte. In caso di figli minori, è necessario che entrambi i genitori scelgano e decidano all'unanimità di opporsi o non opporsi al prelievo.
C’è un limite di età per donare?
Assolutamente no. Per la prima volta al mondo è stato donato, a scopo di trapianto, un organo da una persona ultracentenaria. Il prelievo, che non ha precedenti documentati in letteratura scientifica, è stato effettuato all'Ospedale San Giovanni di Dio di Firenze su una donna deceduta a 100 anni, 10 mesi e 1 giorno: il suo fegato è stato giudicato idoneo e trapiantato con successo in una persona in lista d'attesa.
Voglio concludere ringraziando, a nome mio e di tutto il Consiglio Provinciale di Bergamo, i fondatori del gruppo comunale, i dirigenti di oggi per questo stupendo traguardo, con la consapevolezza che continueremo insieme, con l’entusiasmo che ci distingue, ad operare per la nostra comunità in modo che si diffonda sempre più una vera e concreta cultura della donazione.
Auguri per il 40° anniversario di fondazione del Vostro Gruppo Comunale AIDO di Gorle; un traguardo molto importante.
La presidente
Maria Gotti
https://youtu.be/7OF_XwwkHKA
Una gradita sorpresa: visita delle presidente nazionale AIDO Flavia Petrin
«Sono a Bergamo dove posso cenare?». La telefonata della Presidente nazione di Aido Flavia Petrin ha sorpreso sia la dinamica presidente Maria Gotti che i volontari del gruppo comunale “Giuditta Antonella Beretta” di Gorle al lavoro insieme ad AVIS e Arca, per la “18a festa della solidarietà” e il loro “40° di fondazione”. Sicuramente il posto migliore per cenare era proprio lì nell’area feste. Un modo anche per gratificare i 100 volontari molti dei quali giovanissimi.
«Sono una di voi e ci diciamo ciao», ha chiarito subito Flavia Petrin – «Sono commossa nel vedere che oltre agli storici volontari dell’associazione, anche molti giovani, alla spicciolata, sono venuti a salutarmi».
Una inaspettata e gradita presenza che ha trasmesso una carica ulteriore e i valori di solidarietà di Aido hanno, per un momento, messo in secondo piano il “Tributo ai Nomadi” proposto dall’ottimo gruppo musicale.
Mario Dometti
4 - 5 - 6 Agosto 2023
Bergamo - Brescia, capitale della cultura 2023
da l'Eco di Bergamo
Venerdì 4 agosto ha preso il via da Brescia la prima delle due tappe de “La via delle sorelle”, il cammino che unisce Bergamo e Brescia verrà percorso a piedi da 45 podisti che a turno percorreranno in due giorni i 130 chilometri che separano i capoluoghi di provincia.
Sotto la spinta dell’operoso Lino Lovo di Coccaglio e i suoi amici e la dinamicità del consigliere provinciale Aido Bergamo Everardo Cividini, venerdì 4 agosto la carovana ha iniziato il cammino in terra bresciana, per passare poi sabato 5 sul quella bergamasca unendo quindi “La via delle sorelle” agli eventi di Brescia e Bergamo capitali della cultura 2023 e onorare inoltre i 50 anni di Aido.
La prima delle due tappe è partita da via Tosio 2 a Brescia, prima sede cinquant’anni fa della neonata Aido bresciana, per concludersi alle 17 a Paratico. Sabato 5 ripartenza da Sarnico alle 9, ospiti del locale gruppo comunale. Dopo una sosta a Bagnatica per il pranzo offerto dal locale gruppo comunale AIDO, la marcia è ripresa fino al Famedio del monumentale di Bergamo per onorare il fondatore di Aido Giorgio Brumat. Conclusione della marcia a Monterosso davanti alla prima sede di Dob (Donatori organi Bergano) diventata nel 1973 Aido.
In piazza Pacati si sono tenuti i discorsi ufficiali alla presenza di Flavia Petrin e Monica Vescovi ripetitivamente presidenti di Aido nazionale e provinciale Bergamo e Manuel Bentoglio rappresentante della provincia.
L’epilogo domenica 6 agosto a Vilminore quando i podisti bresciani, affiancati dal gruppo comunale Aido di Grumello del monte, sono arrivati insieme in val di Scalve portando la fiaccola che alimenterà il braciere al Tempio del Donatore. Un doveroso ricordo ai Presidenti Avis e Aido Bergamaschi “andati avanti” e in particolare a Leonida Pozzi, ultimo presidente, deceduto il 31 dicembre scorso, che verrà ricordato con il suo nome sulla pergamena che aggiorna il memorial. Erano presenti oltre 200 Aidini provenienti da tutta la Lombardia e non solo.
Non solo la cultura. A unire Brescia e Bergamo nel loro anno da Capitale (e così per sempre) è un filo che intreccia volontariato, solidarietà, altruismo, una serie di valori etici e sociali che rendono la società a misura di uomo e che l’Aido di Coccaglio porterà con sè il 4 e 5 agosto quando affronterà i 129 chilometri della Via delle Sorelle: una camminata-staffetta, con una terza tappa speciale per celebrare i 50 anni di impegno per la vita.
Mario Dometti
Prima Tappa: Brescia - Paratico (foto e video)
Seconda tappa: Partenza da Sarnico sosta a Gandosso
Seconda tappa sosta a Brusaporto e arrivo a Monterosso (Bergamo)
I camminatori e le autorità al Famedi per onorare Giorgio Brumat
Gruppo Comunale Aido di Almè alla camminata
Aido in marcia sulla Via delle Sorelle
Non è la prima volta che i donatori di organi scendono in strada. La lunga esperienza della Marcia della solidarietà, che per ben 43 edizioni (dal 1975 al 2017) è stato un appuntamento fisso per promuovere l’amore per il prossimo (e la cultura, sì, ma quella del dono) è stato il trampolino di lancio per proiettarsi verso una nuova avventura lungo il percorso-simbolo dell’anno dedicato alle «sorelle» Bergamo e Brescia: l’itinerario è diverso e non ci sarà la canonica fiaccola che apriva la marcia, ma una pergamena, mentre la fiamma della solidarietà brucerà «al sicuro» nel cuore di tutti i partecipanti.
Dopo la Marcia della Pace, che a metà giugno aveva portato a Palazzolo oltre 12mila persone da entrambe le province, ora il serpentone tornerà in pista con i colori dell’Aido. Il cammino, che collega i due capoluoghi, si snoda fra colline, vigneti, borghi e attraversa 34 Comuni di entrambe le province. Due le tappe previste, suddivise in alcuni tratti dove i partecipanti alla staffetta potranno passarsi il testimone. La prima da 64 km con partenza da Brescia (alle 10 del 4 agosto) e arrivo a Paratico (verso le 17), passerà per Collebeato, Cellatica, Concesio, Gussago, Rodengo Saiano, Monticelli Brusati, Iseo, Provaglio, Corte Franca, Adro e Capriolo; la seconda, un po’ più impegnativa, partirà da Sarnico (alle 10 del 5 agosto) e arriverà a Bergamo (verso le 17), toccando Villongo, Credaro, Castelli Calepio, Carobbio, San Paolo D’Argon, Montello, Costa di Mezzate, Bagnatica, Brusaporto, Albano Sant’Alessandro, Scanzorosciate, Villa Serio, Nembro, Alzano Lombardo e Ponteranica.
Una terza tappa speciale
Alle prime due tappe a passo libero, infine, se ne aggiungerà una speciale. Quella da Darfo Boario Terme al tempio del Donatore di Vilminore, in Val di Scalve, dove si terrà una celebrazione solenne in ricordo di tutti i donatori di organi, che il 6 agosto chiuderà marciando la bella iniziativa organizzata in grande stile dall’associazione: un prolungamento di 25 km, con passaggio da Gorzone e Angolo Dezzo.
Link alla terza tappa speciale
https://blog.aidobergamo.it/vilminore-pozzi/
Monte Grem mt 2049 slm
l monte Grem è una montagna alta 2049 m delle Prealpi Bergamasche, situata tra la val del Riso (laterale della Val Seriana) e la val Serina (laterale della valle Brembana), in provincia di Bergamo.
Amministrativamente suddiviso tra i comuni di Oltre il Colle, Oneta, Premolo e, nella parte meridionale, anche Gorno, è stato a lungo al centro di un'intensa attività estrattiva. Fin dai tempi della dominazione romana e fino alla seconda parte del XX secolo dalle sue pendici vennero estratte grandi quantità di minerali quali calamina (metasilicato di zinco), blenda (solfuro di zinco) e galena (solfuro di piombo)
22 luglio 2023 Franco Cometti a Fraggio (sopra Pizzino) mt 1000 slm
23 luglio 2023 Dario Crippa al Rifugio Dorigoni mt. 2436 slm
9 agosto 2023 Passo di Tartano mt 2108 slm
Cima di Lemma mt 2348 slm
22 luglio 2023
Pizzino è una frazione del comune di Taleggio; si trova nella omonima valle.
È il punto di partenza di numerosi percorsi escursionistici e mulattiere. Ospita la chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Ambrogio Dottore, che ricopre il ruolo di chiesa madre della val Taleggio
Nella foto il vicepresidente di AIDO provinciale Bergamo Franco Cometti e signora.
DARIO CRIPPA -23 luglio 2023
Il rifugio Silvio Dorigoni in Val Saént è un rifugio alpino di proprietà della Società alpinisti tridentini a quota 2436 m s.l.m. alla fine della val di Rabbi.
Il rifugio è stato inaugurato nel 1903 ed è stato dedicato a Silvio Dorigoni, uno dei primi presidenti della SAT.
Oggi il rifugio, dopo le recenti ristrutturazioni, si presenta come una bella costruzione realizzata con moderni concetti tecnologici nel rispetto dell'ambiente. La ristrutturazione principale risale al 1987 ma numerosi interventi di miglioramento si sono succeduti nel tempo. Il rifugio ha 80 posti letto, il locale invernale dispone invece di 4 posti letto.
9 agosto 2023
Sempre il gruppo comunale AIDO di Azzonica con alcuni amici di AIDO Azzano San Paolo al passo di Tartano e trincee della prima guerra mondiale.
Alto 2.108 metri, divide il comune di Valleve, in alta valle Brembana, dal comune di Tartano, nella Val Tartano, diramazione sud della Valtellina. Il sentiero per raggiungere il passo dalla val Brembana parte dalla baita del Camoscio, a San Simone.
Durante la prima guerra mondiale furono scavate delle trincee, la famosa linea Cadorna,
che furono utilizzate solo per esercitare le truppe. Infatti la guerra non arrivò a toccare direttamente le Orobie, ma si fermò sull'Adamello
Le Cime di Lemma (2.348 m s.l.m.) sono un gruppo montuoso delle Alpi Orobie Occidentali. Si trovano all'apice di una cresta che divide l'alta Val Brembana e gli alpeggi dell'Arale dalla Val di Lemma, tributaria della Valtellina. A nord l'altopiano della Val di Lemma scende dolcemente, mentre a sud l'avvallamento scende più scosceso verso Cambrembo di Valleve.
Domenica 16 luglio: Pizzo Baciamorti mt 2006 slm
L'escursione comincia da poco dopo il lago di Cassiglio, precisamente all'attacco del sentiero 101 che fa tutto il giro delle Orobie Occidentali, rifugio dopo rifugio.
Questo tratto del sentiero 101 che da Cassiglio porta al passo Baciamorti è veramente poco interessante. Completamente nel bosco, se non in pochi tratti che lasciano un bel panorama sul lago e sul paesino di Cassiglio. Ma soprattutto sale in una maniera impressionante, un'ora e trenta circa (a farla veloce) di salita tremenda (circa 1000 metri dislivello)!
Dalla partenza, la salita sale subito bella ripida e, dopo circa una mezz'ora, si incontra nuovamente con la strada del lago, che nel frattempo è diventata una mulattiera. Seguendo ancora il sentiero, che in questo tratto va di pari passo alla mulattiera, dopo poco si arriva a località Ragni, bivio con la famosa baita del Foier.
Il Foier è una bellissima baita di montagna sempre aperta e con addirittura la corrente elettrica generata grazie a dei pannelli solari. Per usufruirne va comunque chiamato il numero di cellulare degli "Amici del Foier".
Proseguendo lungo il 101, sempre per un salita con forte pendenza, si incontrano altri due bivi ben segnati per il Foier. Dopo cira una mezz'oretta dal terzo bivio, il percorso attraversa un paio di canali che a volte rimangono innevati anche in primavera. Da qui si può osservare tutta la vallata di Cassiglio e il lago. Un buon punto panoramico.
Terminato il tratto dei canali, poco dopo si arriva al passo dei Baciamorti, così chiamato perché qui veniva dato l'ultimo saluto alle salme che provenivano da Valtorta prima di essere sepolte.
Domenica 16 luglio 2023: Monte Diavolino mt2810 slm
Il Pizzo del Diavolino è una montagna delle Alpi Orobie alta 2.810 m s.l.m., situato lungo lo spartiacque che divide la provincia di Bergamo dalla provincia di Sondrio, presso il punto di demarcazione tra val Brembana a sud-ovest, valle Seriana a sud-est e val d'Ambria (tributaria della Valtellina) a nord. Ha una slanciata forma piramidale che lo rende ben riconoscibile, anche per la presenza dell'imponente cima principale denominata Diavolo di Tenda (2.914 m).
Martedì 18 luglio 2023:
Monte Gleno mt 2882 slm
Mercoledì 26 luglio 2023 Rifugio Curò mt 1915 slm
Il monte Gleno, con i suoi 2883 m è la settima vetta più alta delle Alpi Orobie Bergamasche, ed è situato al confine tra la Valle Seriana e la Vallle di Scalve. In particolare il monte Gleno si innalza in cima alla valle del Gleno, purtroppo famosa per il crollo della diga. L’accesso alla vetta può avvenire anche da tale valle, ma qui viene presentato il percorso di salita dalla Val Seriana. L’ambiente che ci circonda durante la camminata è molto suggestivo in quanto siamo nella residenza” delle vette più alte delle Alpi Orobie Bergamasche.
Monte Gleno
Chiara Tiraboschi sulla vetta del Gleno
Chiara è la figlia di Donatella Personeni
Rifugio Antonio Curò
Domenica 16 luglio 2023: Monte Zucconi mt 2159 slm
Mercoledì 19 luglio Monte Gardena mt 2117 slm
Domenica 31 luglio Bivacco Valzellazzo mt 2016 slm
Dalla stazione a monte seguire la pista in leggera salita fino alla conca dei Piani di Bobbio, raggiungere il Rifugio Lecco 1779m e proseguire nel Vallone dei Camosci puntando a dx ad un ripido canale (tratti fino a 40°, 200m di dislivello), che sbuca alla Bocchetta dei Camosci 2100m. Seguendo con attenzione la cresta a sx si arriva sullo Zuccone dei Campelli 2159m. Partendo dal basso: all’imbocco del parcheggio seguire una mulattiera acciottolata fino alle Baite Nava 914, da cui si segue la larga pista di soccorso fino alla stazione a monte della funivia.
Il monte Gardena è una cima nel complesso della Concarena, esattamente di fronte al Cimon della Bagozza, Campione e Campioncino.
Il sentiero 218 in val di Scalve è stato tracciato di recente, nel 2017. Conduce ad uno dei passi della splendita balconata rocciosa delle Piccole Dolomiti Scalvine, il Passo di Valzellazzo (m. 2.016), ove nel settembre 2017 è stato inaugurato un bivacco dedicato a don Giulio Corini, il “prete della montagna” di Lozio (BS), così soprannominato per la sua passione per le escursioni. Il bivacco si trova a metà strada tra il Cimon della Bagozza (m. 2.407) e il Passo del Lifretto (m. 1.997), collegati dal sentiero camuno 6 (106), alquanto pericoloso, esposto e scivoloso, soprattutto in direzione del Cimon della Bagozza.
Domenica 16 luglio 2023:
Pizzo del becco mt 2507 slm
Giovedì 20 luglio 2023: Corno Stella mt 2620 slm
Il Pizzo del Becco, ogni bergamasco con la passione della Montagna conosce questa cima rocciosa situata a Nord della bellissima conca dei Laghi Gemelli in Alta Val Brembana.
Il suo massiccio roccioso è parte delle Alpi Orobie, le pareti, guglie, creste e canali permettono di vivere un’esperienza escursionistica unica grazie agli ambienti che si incontrano durante l’intero itinerario.
Nessun gruppo è salito sul Corno Stella oggi AIDO Zogno ha portato la bandiera in vetta. Grazie
Eugenia
Il Corno Stella è una montagna delle Alpi alta 2.620 m. È situata in alta val Brembana, in provincia di Bergamo.
Nonostante la sua altezza non sia particolarmente elevata, il Corno Stella offre una vista ampia su diverse vette alpine, soprattutto grazie alla morfologia delle montagne circostanti.