AIDO: La mostra fa tappa in Provincia
Inaugurata la terza tappa della mostra
itinerante sotto i portici del cortile della
Provincia la 3a tappa della mostra itinerante
La Presidente:
i bellissimi pannelli fotografici della mostra non andranno però in soffitta
Ultima tappa dell’esposizione fotografica organizzata dai Consigli Regionali e Provinciali di AIDO, nell’ambito dei festeggiamenti del 50° di fondazione della DOB (Donatori Organi Bergamo). Il cortile “f.lli Quarti” del Palazzo della Provincia ospiterà fino a dicembre una mostra che, come ha detto nel corso dell’inaugurazione il presidente AIDO Lombardia Corrado Valli «vuol delineare le fasi evolutive e le persone che hanno contribuito a fare grande AIDO e che ha inoltre il compito di aprirsi alla città mostrando quanto è stato fatto in questi cinquant’anni, a livello di solidarietà, disponibilità verso l’altro, colonne portanti di questa associazione».
Gli onori di casa sono stati fatti dal presidente facente funzione della Provincia Pasquale Gandolfi che ha sottolineato l’importanza della donazione come nuova opportunità di vita. «Come istituzioni abbiamo il dovere di sostenere e dare sempre maggiore visibilità ad AIDO, partita cinquant’anni fa proprio dal nostro territorio bergamasco fino a diventare una realtà nazionale fondamentale. Condividere la possibilità della donazione è una priorità che dobbiamo darci. Aiutare il prossimo con una scelta così importante è da sostenere sempre. Sono orgoglioso – ha concluso - di essere qui con voi e complimenti per il vostro impegno nel portare la mostra in questo luogo».
Ha concluso gli interventi il Cav. Leonida Pozzi, che dopo aver sottolineato l’importanza della donazione. «La Provincia è stata per cinquant’anni un partener indispensabile per la divulgazione della cultura del dono; sono quindi soddisfatto che la mostra concluda qui il suo itinere. Il mio augurio e che non ci siano altri cinquant’anni da festeggiare, che ci non ci sia più un’associazione che spinga a donare gli organi ma che in futuro il cittadino sia diventato così evoluto da ritenere la donazione un atto dovuto e che tutti abbraccino questo messaggio di solidarietà e di amore».
«Anche se la mostra si è conclusa - ha fatto sapere la Presidente Provinciale Monica Vescovi assente per motivi di lavoro - i bellissimi pannelli fotografici della mostra non andranno però in soffitta, saranno a disposizione per esposizioni fotografiche nelle scuole o nelle piazze nel corso di eventi promossi dai vari gruppi comunali per mettere in evidenza la strada percorsa dal sodalizio, far maturare nei singoli l’importanza del dono e rendere sempre più presente l’AIDO nel tessuto sociale»
Fotografie di Everardo Cividini
Legame tra passato e presente
L'atto di offrire fiori da parte del Cav. Leonida Pozzi alla Pres. Nazionale Flavia Petrin, è significativo del legame col passato, patrimonio di esperienze e di vissuto sul quale le persone costruiscono il loro futuro, oltre che segno di una continuità che deve lasciare spazio al cambiamento.
Giacomo Gotti e Rodolfo Rota: i "collaboratori" che costituirono il primo nucleo operativo in casa di Giorgio Brumat, in via San Gregorio Barbarigo nel novembre 1971, al quartiere Monterosso di Bergamo, in occasione della consacrazione della chiesa parrocchiale, diedero vita alla DOB - Donatori Organi Bergamo divenuta pochi medi dopo, AIDO.
TARGA RICORDO AL FONDATORE A.I.D.O.
GIORGIO BRUMAT
DA L'ECO DI BERGAMO 13 novembre 2011
Chi l'avrebbe detto che quella piccola associazione, nata nel magazzino di un panificio del Monterosso, avrebbe fatto tanta strada. Si chiamava D.O.B., ora è nota a tutti come A.I.D.O. e raggruppa le migliaia e migliaia di iscritti che sostengono al causa della domazione di organi.
La Dob - Donatori organi Bergamo - fu fondata il 14 novembre del 1971 da Giorgio Brumat. Una figura storica, non solo per la nostra città e per tutta la terra Bergamasca. A lui è stata in particolare dedicata la cerimonia che si è tenuta domenica mattina, 13 novembre, nella piazzetta di via Galileo Galilei al Monterosso di Bergamo, davanti a quel magazzino che fu la prima sede e di fronte alla lapide commemorativa proprio del cav. Brumat.
Brumat aveva iniziato ad appassionarsi - era il 1971, l'epoca dei primi trapianti - ai problemi di chi avrebbe potuto vivere solo grazie alla donazione di un organo. Una passione, quella di Brumat, che ha creato qualcosa di grande.
Ci ha avuto il piacere di conoscerlo lo ricorda come un uomo di grande passione, di grande coraggio ma anche capace di scherzare. Spesso, quando gli presentavano qualcuno, lui stringeva la mano e diceva: «Piacere, sono Brumat: Bru come brutto e Mat come matto».
A quell'uomo, «brutto e matto», che ha saputo creare un'associzione che ha salvato decine di migliaia di vite, sono stati dedicati i ricordi di tutti: a partire dal presidente regionale dell'Aido, Leonida Pozzi, che di Brumat ha letto alcuni scritti.
Per l'occasione erano presenti 80 labari dei gruppi Aido provinciali. Anche l'ultimo nato, anzi rinato: il gruppo rionale del Monterosso (cui fanno capo anche Conca Fiorita, Valtesse e Valverde), guidato da Sebastiano Serughetti, un giovane di 23 anni che ha sposato la causa della donazione. Il nuovo labaro - che riporta il nome di un giovane donatore - è stato benedetto per l'occasione.
Raccolta lattine presso Orio Center - Azzano S. Paolo
10 ottobre 2021
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"COLAZIONE CON RADIO ALTA": Everardo Cividini parla a 360°
Fasi della raccolta lattine ad Azzano San Paolo e Grassobbio
Info point e raccolta lattine al centro commerciale "OrioCenter"
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26 Settembre 2021
AIDO vola alto e lancia il Sì alla donazione di organi attraverso le bandiere di DigitalAIDO con i PARACADUTISTI dell'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia - Sezione Valcavallina dall'elicottero pilotato dall'alpinista Simone Moro. In occasione della Giornata Nazionale del Sì per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule AIDO ha lanciato il progetto DigitalAIDO per la . Adesso, infatti, è possibile esprimere il Sì alla Donazione di Organi, Tessuti e Cellule, oltre che con i tradizionali moduli cartacei, anche sull’ e sul sito https://aido.it .
AIDO: Giornata nazionale del Sì
a Monterosso
Tutto bene, nonostante il maltempo, alla festa al Monterosso. Il Sì digitale al centro delle iniziativedi sensibilizzazione.
AIDO, giovani in prima linea nella campagna sulla donazione
Il forte temporale e la pioggia battente hanno guastato ieri le commemorazioni al Monterosso per la Giornata nazionale Aido del sì per la donazione di organi, tessuti e cellule ma non hanno cancellato l’emozione di vedere – anche se non dal vivo –, Simone Moro, avvezzo alle sfide della montagna, sfidare il cielo pilotando l’elicottero con i paracadutisti dell’Associazione nazionale paracadutisti d’Italia, per il lancio delle bandiere DigitalAido. Emozione resa dal filmato proiettato nella sala teatro dei Missionari Monfortani dove si è tenuta la tavola rotonda dedicata ai giovani.
Una festa che, nonostante....
Un modo istantaneo per diffondere la cultura
della donazione di Organi, Tessuti e Cellule .
Unisciti a noi e diffondiamo insieme il Sì.
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Legame tra passato e presente
L'atto di offrire fiori da parte del Cav. Leonida Pozzi alla Pres. Nazionale Flavia Petrin, è significativo del legame col passato, patrimonio di esperienze e di vissuto sul quale le persone costruiscono il loro futuro, oltre che segno di una continuità che deve lasciare spazio al cambiamento.
Giacomo Gotti e Rodolfo Rota: i "collaboratori" che costituirono il primo nucleo operativo in casa di Giorgio Brumat, in via San Gregorio Barbarigo nel novembre 1971, al quartiere Monterosso di Bergamo, in occasione della consacrazione della chiesa parrocchiale, diedero vita alla DOB - Donatori Organi Bergamo divenuta pochi medi dopo, AIDO.
AIDO: Giornata nazionale del Sì
"digital AIDO
Conferenza stampa di lancio della App che si
è tenuta venerdì 24 settembre alle ore 15:30
in diretta streaming dalla sala congressi
Ora il "Sì" alla donazione diventa digitale
La Coordinatrice del progetto Francesca Boldreghini: «Poter il consenso diventa così un tratto identitario digitale del cittadino
– sottolinea Francesca Boldreghini, coordinatrice del progetto e responsabile nazionale della comunicazione Aido -. Lo Spid non serve solo per ricevere un servizio pubblico, ma ora permette anche di rendere un servizio
alla salute della collettività»
«Entusiasta» del nuovo progetto si è detta Monica Vescovi, presidente di AIDO Provinciale di Bergamo «Dire sì è un gesto di grande solidarietà che salva la vita – è il messaggio -. Fa piacere che la presentazione di questa stupenda rivoluzione sociale sia stata nella provincia di Bergamo.
È bello che il più importante rilancio della storia dell’Aido si
sia voluto fare nella stessa terra dove venne posato il primo seme».
50° DOB-AIDO: mostra fotografica al Papa Giovanni XXIII
Seconda tappa della mostra itinerante: dopo l'Aeroporto di Orio si approda all'Ospedale di Bergamo.
La presidente Provinciale AIDO Monica Vescovi:
Sempre attenta a riconoscere l’impegno silenzioso e insostituibile dei volontari dell’Associazione, ha ringraziato per l’ospitalità e presentato i prossimi appuntamenti relativi ai festeggiamenti del 50°, precisando come: «dietro a noi dirigenti ci siano tanti volontari, donne e uomini, e giovani, che lavorano in silenzio e che rendono possibile tutto questo. A loro va il mio grazie e il nostro applauso».
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Filmato di Everardo Cividini
Nuovo medico referente dell’attività di Coordinamento per il prelievo e il trapianto d’organo dell’ASST Papa Giovanni
E' la dottoressa Elena Buelli nativa di Sarnico
Dott.ssa Elena Buelli
Arriva al Papa Giovanni la mostra dei 50 anni
di Mario Dometti con a collaborazione dell'Ufficio Stampa dell'ASST Papa Giovanni XXIII
Significative le location scelte per la “Mostra fotografica” proposta dai Consigli Regionale e Provinciale di Bergamo di AIDO, per ricordare la nascita del DOB (Donatori Organi Bergamo): L’aeroporto di Orio al Serio, punto d’arrivo di alcuni organi prelevati. Il Papa Giovanni, dove è stata inaugurata ieri, un luogo ad alta valenza simbolica per l’intensa attività di prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule. Infine, negli ultimi due mesi dell'anno, il porticato del palazzo della Provincia per ricordare quanto Bergamo ha dato “eccellenze” poste alla guida di AIDO e dedite al volontariato.
La mostra per circa due mesi resterà visibile al pubblico nella “Hospital street dell’Ospedale” nell’area tra la Torre 1 e l’esercizio commerciale.
Il direttore generale Maria Beatrice Stasi nella sua introduzione ha detto: «Voglio sottolineare il forte legame tra la tradizione di grande generosità del territorio bergamasco e più in generale lombardo, con la donazione di organi e l’attività di prelievo e trapianto. Ringrazio AIDO. Ne apprezzo la dinamicità e lo spirito pionieristico che ha permesso, partendo da Bergamo, di introdurre nella società una visione moderna del trapianto e della donazione. L’ospedale di Bergamo è impegnato da più di 35 anni ad onorare queste scelte così solidali. Lo facciamo anche in tempi difficili come questi. Nel 2020, anno in cui ci siamo ritrovati a fronteggiare il primo epicentro della crisi pandemica, abbiamo effettuato 117 trapianti di organi solidi (148 nel 2019) e ben 129 di midollo, contro i 94 dell’anno precedente. A giugno di quest’anno, l’impegno e la professionalità di oltre 70 medici e operatori sanitari ci ha permesso di effettuare una maratona di 6 trapianti di organo in 24 ore. Uno dei pazienti, malato terminale di Covid, ha ricevuto il terzo trapianto di polmoni per polmonite da Coronavirus, in Italia».
«Una mostra che ha due linee e due direttrici - ha spiegato il Presidente Regionale Corrado Valli -: quella del ricordo e quella divulgativa che ci ricorda la nostra finalità: far conoscere i messaggi di solidarietà, affinché il bene prezioso della vita possa proseguire grazie a noi, anche quando noi non ci saremo più».
La Presidente Provinciale Monica Vescovi, ha ringraziato per l’ospitalità e presentato i prossimi appuntamenti relativi ai festeggiamenti del 50°, precisando come: «dietro a noi dirigenti ci siano tanti volontari, donne e uomini, e giovani, che lavorano in silenzio e che rendono possibile tutto questo. A loro va il mio grazie e il nostro applauso».
Il medico referente dell’attività di Coordinamento per il prelievo e il trapianto d’organo dell’ASST Papa Giovanni, Elena Buelli, ha sottolineato: «Il nostro ospedale è tra i pochi in Italia autorizzati a tutte le tipologie di trapianti di organi solidi, su adulti e minori. Oggi la medicina offre maggiori certezze e speranze per chi, solo grazie al trapianto, può trovare una possibilità di rinascita. Una speranza che nasce, purtroppo, dal dramma per la morte di un paziente e allo stesso tempo da un suo precedente atto di enorme generosità: aver espresso in vita la volontà di donare».
Tra i presenti all’inaugurazione della mostra fotografica vi erano anche una decina di gruppi comunali e due sezioni provinciali di AIDO (Bergamo e Varese), il vicepresidente provinciale Franco Cometti ed il consigliere provinciale Mariangelo Cossolini, che proprio al Papa Giovanni è stato per tanti anni coordinatore al prelievo e trapianto d’organi. Per l’Ospedale Papa Giovanni XXIII era presente il direttore sanitario Fabio Pezzoli e Bibiana Del Bello, coordinatrice infermieristica per l’attività di donazione, prelievo e trapianto d’organi e tessuti. Presenti quali “ospiti speciali” anche: Roberto Pozzi, Rodolfo Rota e Giacomo Gotti che, nel 1971 furono tra i primissimi ad affiancare Giorgio Brumat nell’impegno per la nascita e la radicazione sul territorio della DOB, una Associazione altamente innovativa per quanto proponeva a quei tempi, in assenza totale di leggi a sostegno della donazione e del trapianto.
Leonida Pozzi, già Presidente regionale e provinciale e attualmente Consigliere provinciale di AIDO Bergamo, ha così concluso: «AIDO torna oggi all’Ospedale di Bergamo, dove è nata 50 anni fa. Nei reparti degli allora Ospedali Riuniti, Giorgio Brumat dialogò con alcuni specialisti per capire come fondare l’Associazione, in un momento in cui in Italia non c’era una legislazione sui trapianti e sulla donazione degli organi. La collaborazione tra AIDO e l’Ospedale Papa Giovanni XXIII andrà avanti anche nel futuro. Io sono trapiantato di fegato, ma conduco una vita del tutto normale e come me, altre 50.000 persone in tutta Italia, testimonianza vivente del fatto che è possibile vivere non solo per sé stessi, ma anche per gli altri».
MARCIA
50°
VITA PER LA VITA
Bergamo 07 agosto 2021
La storica rivalità fra Bergamo e Bresca non può nulla in confronto alla volontà da parte di AIDO e AVIS di camminare e pedalare insieme, per riconfermare il messaggio di solidarietà delle due associazioni e quanto sia importante la cultura del dono per dare speranza di vita a che la sta perdendo.
L’edizione 2021 della marcia “Vita Per la vita”, manifestazione sportiva non agonistica, è organizzata dal gruppo comunale AIDO di Coccaglio, patrocinata dal Comitato AIDO Bergamo per i festeggiamenti dei 50 anni del DOB (Donatori Organi Bergamo), dai Consigli Regionale e Provinciale di AIDO e AVIS di Bergamo e Brescia con la collaborazione del Gruppo “Volontari del soccorso” di Coccaglio.
"L’occasione di proporre questo evento sui territori bergamaschi e bresciani - spiega Lino Lovo da, 45 anni caparbio organizzatore di marce simili e promotore insieme al consigliere Provinciale AIDO Everardo Cividini dell’odierna staffetta podistica e ciclistica - è nata all’interno del gruppo di Coccaglio e da parte di alcuni ex consiglieri del GS Vita per la Vita, con l’intento di inserirla nel programma dei festeggiamenti per i 50 anni del DOB".
Avuto il benestare, si è messa in moto la macchina organizzativa e questa mattina alle 9.00, alla presenza delle autorità davanti alla chiesa di Monterosso dove nel 1971 Giorgio Brumat con altri bergamaschi fondò il DOB, la fiaccola accenderà il tripode e inizierà il suo percorso in provincia di Bergamo.
Dopo una sosta a Grassobbio per il pranzo e a Sarnico per onorare due figure del volontariato locale che hanno dato lustro ad AIDO: Ugo Buelli, presidente provinciale dal 1975 al 1984, e Leandro Mora per anni Consigliere provinciale vicepresidente vicario, camminatori e ciclisti raggiungeranno Bolgare dove, alle 22, è prevista una semitappa con fiaccolata fino a Mornico al Serio.
Domani 8 agosto, la seconda tappa si sposterà oltre l’Oglio, in provincia di Brescia da Lordino per arrivare a Coccaglio alle ore 21.30 in piazza Luca Marenzio con sosta in piazza della Loggia, e Paolo VI ed al cimitero Vantiniano per deporre un fiore sulle tombe dei professori Mario Zorzi e Gianfranco Callegari emeriti presidenti.
Sosta anche al cimitero di Coccaglio per una breve cerimonia a ricordo di quanti hanno partecipato alle varie edizioni della marcia e ci hanno lasciato.
C’è grande attesa da parte dei gruppi AIDO e delle sezioni AVIS delle due provincie. Molti sindaci hanno annunciato la loro presenza al passaggio della Fiaccola.
Mario Dometti
Bergamo 07 agosto 2021
Conclusa la prima delle due tappe dell’edizione 2021 della marcia “Vita Per la vita”, organizzata dal gruppo comunale AIDO di Coccaglio, patrocinata dal Comitato AIDO Bergamo per i festeggiamenti dei 50 anni del DOB, dai Consigli Regionale e Provinciale di AIDO e AVIS di Bergamo e Brescia con la collaborazione del Gruppo “Volontari del soccorso” di Coccaglio.
Ieri, dopo l’accensione della fiaccola in piazza Vecchia, i circa 70 componenti della carovana fra ciclisti, marciatori ed accompagnatori si sono recati a Monterosso “dove 50 anni fa tutto cominciò”, per la celebrazione dalla Santa Messa officiata da don Luigi Manenti che ha poi benedetto il tripode e la fiaccola.
Presente, in rappresentanza del sindaco, Ferruccio Rota, il vice sindaco di Coccaglio Eugenio Fossati, Lino Lovo organizzatore dell’evento, il vicepresidente vicario nazionale di AIDO Leonio Callioni, Corrado Valli, presidente regione Lombardia AIDO, Artemio Trapattoni presidente provinciale di AVIS, Gianpietro Zanoli vicepresidente vicario provinciale di AIDO e il Cav. Leonida Pozzi. Al termine della celebrazione il via alla marcia che si svilupperà in 214 chilometri toccando le provincie di Bergamo, ieri ed oggi quella di Brescia.
«Mi ha sia colpito l’entusiasmo con il quale i gruppi comunali hanno accolto marciatori e ciclisti - ha detto la presidente provinciale Monica Vescovi e soprattutto la presenza di tanti giovani, protagonisti del futuro della nostra associazione. Oltre agli organizzatori ringrazio anche i tanti sindaci o loro delegati che hanno onorato la marcia con la loro presenza il nostro passaggio nei vari comuni».
Una marcia che ha avuto quest’anno, vista la pandemia, un supporto importante nella tecnologia. È stato creato un gruppo WhatsApp dove è stato richiesto ai componenti di inserire foto e informazioni sui vari passaggi, materiale che è poi stato trasferito su Facebook e sul blog di AIDO Bergamo, a disposizione di coloro che, per evitare assembramenti non hanno potuto intervenire.
AIDO Treviolo in cima al Cabianca
Ecco il video della salita al monte Cabianca in occasione dei 50 anni di DOB donatori organi Bergamo (da cui poi nacque AIDO nazionale)
In questa occasione Giuliano, trapiantato di cuore, è la star del gruppo alle sue prime uscite in montagna
Donare è amare, sì al trapianto!
In vetta sono arrivati Marco trapiantato di rene , Giari (trapiantato di fegato) e Giuliano (trapiantato di cuore). Tutti e 3 fanno parte di "A spasso con Luisa", un gruppo di trapiantati che vanno per rifugi sulle orobie Bergamasche ma non solo.
A SPASSO CON LUCIA
Si chiama “A spasso con Luisa” ed è un progetto che ha lo scopo di portare o riportare in montagna persone che hanno subito trapianti d’organi. Organizzato sulle Orobie in collaborazione con il Cai di Bergamo, prevede una serie di escursioni domenicali tra aprile e giugno. La prossima è prevista per domenica 26 aprile: destinazione Canto Alto con partenza da Olera. Come recita il comunicato ufficiale, il progetto ha lo scopo di “ristabilire la confidenza del trapiantato nelle proprie risorse fisiche e a misurare con idonei test i possibili miglioramenti nelle condizioni fisiche e del benessere psicofisico”. Rientra nell’ambito del programma sperimentale “Trapianto e adesso sport”, promosso dal Ministero della Salute e diffuso nelle varie regioni in forma capillare.
Fiorano al Serio
la cima di Grem (2050m), pur non essendo la più alta, è la più rilevante di un complesso di cime minori che si estende a Sud della catena Arera-Vaccaro, diviso da questa dall’alta val Parina, o val Paruia, e delimitato ad Est dalla val Dossana, con la convalle val Gorgolina e a Sud ed Ovest dalla valle del Riso.
Punti di accesso sono il passo di Zambla (1264m), la frazione Plazza di Oneta (933m); la località Alpe Grina di Gorno; il paese di Premolo e la val Dossana.
Punti di appoggio il biv.Mistri (1790m), subito ad Est del Grem; il biv.Telini (1647), su di una cresta Sud-Est; il rif.baita Golla (1756m), a Sud della vetta del monte Golla (1983m). Altri punti notevoli sono le baite Camplano (1826m) e Valmora (1723m) a Nord del gruppo e il biv.Santamaria in Leten (1765m), che si colloca a Nord-Est, sotto la cresta Est dell’Arera (Arera-Vaccaro).
Cinquanta vette per il dono della vita
AIDO: “SEMPRE PIU’ IN ALTO”
Nel 1976, Mike Bongiorno venne calato da un elicottero sulla cima del monte Cervino, a 4.478 metri sul livello del mare per girare uno degli spot più famosi della storia della pubblicità italiana. Lo slogan “Sempre più in alto”, riferito ad una famosa grappa, diventò un simpatico tormentone nell’immaginario collettivo di allora, segnando, dal punto di vista degli spot televisivi, l’inizio dell’era post-Carosello.
Il mostrarsi, salendo sempre più in alto per avere visibilità è purtroppo lo scoglio dei nostri tempi nel quali, tra l’essere e il fare, prevale l’apparire e questo concetto lo segui o non si è nessuno. Un’affermazione che per potrebbe manifestarsi eticamente stridente nel concetto di volontariato, ma che tuttavia è una realtà con la quale, in questo momento strico, ci si deve confrontare.
I consigli Regionale Lombardia e provinciale di AIDO di Bergamo l’hanno già ha fatto, sentendo la necessita di far sentire la nostra voce e trasmettere quel messaggio di solidarietà che da cinquant’anni ci contraddistingue, siamo saliti in alto, “sempre più in alto” sulla cima di 50 delle bellissime vette che decorano la nostra provincia ed abbiamo mostrato la faccia pulita del volontariato, quello vero, autentico, che nasce dal cuore.
La presidente provinciale Monica Vescovi spiega come è nata l’iniziativa. «Su suggerimento del consigliere provinciale Everardo Cividini, in collaborazione con il CAI Bergamo, abbiamo creato un bellissimo progetto: portare una bandiera raffigurante i loghi di AIDO, del CAI e quella del 50esimo realizzata ad hoc per l’occasione, su 50 Vette delle nostre montagne bergamasche.
Sì 50 vette, tante quanti sono gli anni di fondazione del DOB, dalle più impegnative per i più esperti, alle più turistiche per i semplici appassionati che hanno desiderato cimentarsi in questa iniziativa. In base alla vetta scelta, sono stati creati dei gruppi, ognuno dei quali ha avuto un referente del CAI e un referente AIDO.
La salita è avvenuta, accompagnata da una splendida giornata di sole. Arrivati in vetta ogni gruppo di scattare una fotografia con la bandiera che sventola e tutti i partecipanti alla camminata e successivamente, inviata ad un referente per poterla pubblicare sui social, sul nostro nuovo blog blog.aidobergamo.it e sulle TV locali. Un sentito ringraziamento a tutti i responsabili del CAI di Bergamo per la preziosa collaborazione senza i quale non avremmo potuto organizzare la manifestazione.
«Con questa iniziativa speriamo aver creato un bel ricordo di questo importante traguardo che abbiamo raggiunto a connubio di questo anno di rinascita per Bergamo – sottolinea il presidente regionale Corrado Valli -. Ora sulla cima delle montagne orobiche sventola la nostra bandiera col suo messaggio di solidarietà che da sempre ostentiamo nella convinzione che tutte queste azioni possano essere soprattutto uno stimolo per far nascere negli altri quella scintilla che accende la volontà di aiutare il prossimo e portare AIDO “sempre più in alto”. Grazie a tutti quelli che in vario modo, hanno contribuito alla realizzazione dell’evento».
Paolo Valoti presidente del CAI Bergamo, dopo aver ringraziato AIDO per aver coinvolto il Club Alpini Italiano in questo importante evento e auspicato come, raggiunto questo traguardo del mezzo secolo di vita, gli anni a venire siano motivo di ulteriore crescita della cultura del dono e della vita, sottolinea come «fare insieme, in cordata questa esperienza è un ulteriore suggello all’aspetto del patrimonio culturale dei bergamaschi: quello della generosità, della solidarietà e della condivisione. Mettere una bandiera in cima alla nostre vette è stato un gesto simbolico ma anche un ricordo ai padri fondatori. Oggi noi siamo in cammino verso il futuro ma non per questo si deve dimenticare quanto di positivo ci hanno trasmesso e che noi, a nostra volta trasmetteremo alle nuove generazioni».
“Vivere significa sempre tendere in avanti, verso l'alto, verso la perfezione, e raggiungerla”, ha scritto Pasternak nel libro Il dottor Živago, ed allora facciamo gli auguri ai 50 anni di BOB-AIDO che, con caparbietà e ingegno sta tentando salire “sempre più in alto” per farsi vede e sentire da chi ancora non conosce la bellezza del dono. Dare non è privazione, perché con quell’atto ci si sente vivi.
Mario Dometti
[Leggi elenco vette]
Filmato dell'evento
https://youtu.be/4dpvLlyQ3j4
Montaggio del filmato a cura del Consiglio Provinciale di Bergamo