“Prendimi e portami a casa”
A novembre abbiamo accolto con gioia e con un pizzico di sfida l’invito dell’assessorato all’ambiente di Entratico, che ha assegnato a tutte le Associazioni del Paese un albero di Natale da addobbare. L’idea di abbellire per le festività le vie del Paese portando i messaggi delle diverse realtà associative ci è piaciuta sin da subito. L’albero dedicato al Gruppo Comunale di AIDO è stato posizionato in Piazza Europa, un luogo che per noi Volontari ha un significato molto speciale: in estate, da ormai parecchi anni, diamo vita proprio in questa piazza ad alcune serate di aggregazione sociale insieme agli amici di AVIS.
Per alcune settimane ci siamo chiesti quale fosse il modo migliore per rappresentare AIDO e, nello stesso tempo, per attirare la curiosità dei nostri compaesani. Siamo partiti riflettendo sul messaggio principale della nostra associazione: AIDO significa anzitutto DONARE. Perché, allora, non donare qualcosa ai passanti?
Abbiamo così cercato, partendo dai siti dei vari AIDO lombardi, alcune testimonianze di persone che hanno ricevuto il dono degli organi e che, grazie a questa esperienza, hanno avuto la preziosa possibilità di iniziare una nuova vita. Abbiamo selezionato, tra i tanti racconti, quelli di Martina, Claudio, Gino e Albino: quattro persone con età diverse e con esperienze di vita non uguali, ma che hanno beneficiato nello stesso modo degli organi di quattro donatori.
Abbiamo racchiuso alcuni frammenti delle loro storie all’interno di fogli plastificati. Una volta piegati i foglietti, abbiamo inserito in ciascuno un nastro colorato e li abbiamo poi appesi all’albero come se fossero palline di Natale. All’esterno dei fogli si trovava la scritta “Prendimi e portami a casa”: ciascun passante è stato quindi libero, per tutto il mese di dicembre, di prendere una pallina e di portarla via. Ci piace l’idea che qualcuno sia effettivamente rientrato a casa e, con calma, abbia letto, riflettuto e magari condiviso con la famiglia la testimonianza racchiusa nel foglio.
Il messaggio di AIDO è spesso difficile da trasmettere, soprattutto in un periodo gioioso come quello del Natale. È per questo che ci siamo voluti focalizzare sul punto di vista del ricevente, cercando di realizzare un Albero pieno di Vita.
Albino nella sua testimonianza dice: “Ringrazio il donatore sconosciuto, perché la mia vita, grazie al suo dono, grazie agli organi che lui mi ha donato per me finalmente è cambiata. Donare i propri organi per un’altra persona credo che sia il massimo della generosità, il massimo di altruismo da cui possa dipendere una persona”.